C’è un’età per iniziare a praticare discipline da combattimento? È inutile iniziare troppo tardi? È pericoloso iniziare troppo presto?

La domanda “C’è un’età in cui iniziare a praticare?” viene utilizzata a volte con l’intento di giustificare la propria pigrizia, a volte con quello rinunciatario per aver passato una presunta soglia sportiva.

La risposta più appropriata, rivolta ad una comune persona senza particolari restrizioni socio-psicologiche, è un semplice NO.

Al di là dello sport da combattimento o arte marziale che più incuriosisce, la pratica sportiva marziale non è come l’ingresso alle giostre, in cui bisogna avere un’età minima o un’altezza specifica, anzi per ogni età c’è una pratica diversa e specifica in ogni disciplina.

Orientativamente parlando e senza scendere nello specifico delle decine di pratiche marziali, per bambini al di sotto dei 14 anni la lezione sarà incentrata più sul gioco, sul rispetto delle regole e sulla lealtà sportiva; fino ai 35 anni si potrà esplorare meglio la pratica agonistica o approfondire in materia più matura filosofie o tecnicismi per le arti marziali che lo richiedono; superata questa soglia, fino a che le condizioni psicofisiche siano sufficientemente adeguate a quello che si pratica, si affineranno le componenti strategiche, mentali, psicoattitudinali e caratteriali, sempre con stretto riferimento alla disciplina di riferimento.

Tutto lo sport si regge su queste disposizioni e quelli da combattimento non sono certo da meno, ma anzi, contribuiscono passo passo alla corretta maturazione mentale e fisica se iniziati da bambini e contribuiscono ad un miglioramento della qualità della vita e gestione dello stress, se intrapresi anche in età più matura.

Perciò rimboccatevi le maniche, se non lo avete ancora fatto: è tempo di iniziare a praticare la vostra disciplina da combattimento preferita!